Rupes, l’amaro più buono del mondo nato a Roccella Ionica tra richiami alla storia e legame col territorio

….”estratto dall’intervista quotidiano stretto web

L’amaro Rupes non è un amaro qualunque. Non è un amaro che si beve, si degusta, e basta. C’è molto, molto di più dietro al sapore e all’odore di una specialità che racchiude delle origini affascinanti e legate ad un preciso periodo storico. Ma, soprattutto, è un amaro che rispecchia fedelmente l’amore, l’attaccamento e l’orgoglio ad un territorio, quello reggino, tramandato di generazione in generazione.

La storia e la ricetta dell’amaro Rupes: tra forti richiami alla storia e grandi legami al territorio

La storia dell’amaro Rupes, infatti, è tramandata di generazione in generazione: “Abbiamo ricevuto tantissime mail di persone affascinate dalla storia – rivela ai microfoni di StrettoWeb il responsabile marketing dell’azienda Anselmo Scaramuzzino – La nascita dell’amaro, infatti, combacia col periodo dell’unità d’Italia, coi moti carbonari. Un commerciante cercava di sbarcare il lunario abusivamente fino a che è riuscito a tramandare la ricetta di generazione in generazione. Ed è arrivata ai giorni nostri”. E anche con grandi successi, visto che da tre anni consecutivi Rupes  occupa il podio delle più prestigiose competizioni Mondiali (World Liqueur Awards, America Award, Concours Moundial de Bruxelles) ricevendo il Titolo Di Miglior Amaro del Mondo nel 2020, Miglior Liquore del Mondo alle Erbe nel 2021 con Rupes Gold e Miglior Grappa del Mondo nel 2022 con Hiberna Straveccia ed occupando i primi tre gradini con le novità Rupes Red al peperoncino e Bergamotto e Rupes White liquore alla panna.

“Tutto ebbe infatti inizio intorno alla prima metà dell’800, ai piedi della famosa rupe di Roccella Ionica, anticamente nota come Anphisia. In questo luogo isolato, un giovane di nome Vincenzo, capostipite della famiglia Errigo, di notte distilla le erbe officinali che raccoglie ai piedi della parete rocciosa e, di nascosto, vende gli infusi agli amici più fidati. Gli ingredienti utilizzati e la modalità con cui realizza il suo liquore sono racchiusi in una ricetta segreta, tramandatagli dalla cara madre.

Una notte, mentre è intento a distillare, conosce Pietro, giovane avvocato del luogo, che, a pochi passi dalla sua distilleria abusiva, si riunisce con altri amici per discutere nell’oscurità della notte. Sono un gruppo di intellettuali patrioti, precursori dei moti Carbonari. Vincenzo, che all’inizio è diffidente, accetta di far provare il suo infuso ai giovani, senza mai chiedere di cosa parlino durante quegli incontri. Qualche, volta, sente in lontananza Pietro chiamare il liquore “Rupes”, mentre insieme ai suoi amici alza il calice esclamando “Evviva la liberà”, “Evviva la Patria”.

Da lì a poco, Pietro e i suoi amici vengono giustiziati pubblicamente, ma Vincenzo non sa dare una spiegazione a quelle morti. Custodisce gelosamente il segreto di quegli incontri notturni e, per paura, smette di produrre il Rupes. Il tempo passa e, prima di morire, alla fine del XIX secolo, strappa una promessa al figlio, dopo avergli raccontato di quei giovani e del loro sogno di libertà. La ricetta dell’amaro dovrà essere tramandata, ma il racconto di quelle riunioni dovrà rimanere un segreto almeno per un secolo. La promessa viene mantenuta e la ricetta viene custodita gelosamente e tramandata da padre in figlio per quattro generazioni”.

Ma, come detto, a contraddistinguere in positivo questo amaro – oltre alla storia – c’è il forte legame con il territorio: “E’ da sempre questo ciò che la famiglia Errigo, oggi diretta ed innovata dai fratelli Francesco e Luca, ricerca per rendere unico il prodotto. La riconoscenza a questa terra. E, attraverso l’amaro Rupes, si è anche creato una sorta di indotto economico importante in tutta la zona. Un indotto a livello occupazionale e legato alla colonizzazione dei prodotti”. Prodotti, ovviamente, del posto. L’amaro Rupes viene infatti realizzato con trenta erbe officinali e aromatiche del luogo. E’ ottenuto ancora oggi con il vecchio metodo artigianale della macerazione a freddo degli ingredienti, tra cui spiccano il finocchietto selvatico, le radici di liquirizia calabrese e l’alloro. La metodologia a freddo prevede l’infusione di una soluzione idroalcolica, per almeno venti giorni, in grandi tini d’acciaio, con erbe officinali di alta qualità e la successiva riduzione della gradazione alcolica, mediante l’aggiunta di acqua e zucchero.

Tutte le specialità dell’amaro Rupes: dal Principum Gin ai vari aperitivi

Ma, come ogni azienda che si rispetti, anche questa è in continua evoluzione. Vuole crescere, ampliarsi, sviluppare nuove idee. Una di queste è legata al “Principum“, un Gin di altissima qualità che prende il nome da “principe”. Più precisamente il principe degli agrumi, il bergamotto, altro prodotto tipico ed esclusivo della nostra terra. Il Principum Gin è infatti realizzato all’interno delle botaniche in lunga macerazione nell’alcol (almeno 4 mesi) con bacca di ginepro, bergamotto, peperoncino della Locride e ridistillazione di tutta la massa dopo i 4 mesi di macerazione. Si tratta di un Premium Luxury realizzato con doppia distillazione in “alambicco discontinuo”.

Da segnalare anche il Rupes Gold, prodotto esclusivo – a edizione limitata – e realizzato con arancia amara autoctona, e l’apporto dell’amaro per ciò che concerne i cocktail. “Essendo gli amari rinomati come digestivi – afferma ancora Scaramuzzino ai nostri microfoni – abbiamo voluto rompere gli schermi e buttarci nel mondo dei cocktail. Anche perché, ma non tutti lo sanno, gli amari fanno parte della famiglia dei Bitter. E noi abbiamo deciso di creare il Rupes Tonic e il Rupes Spritz, che hanno riscosso già molto successo nel mondo dell’e-commerce. Tra l’altro, aggiungo, all’ultimo Campari Competition abbiamo partecipato con un barman di Roccella e con un cocktail dal nome ‘Aspromonte’, creato con radici di liquirizia”.

Creare le basi, crescere nel presente e sviluppare sempre nuove idee per il futuro. Questo l’obiettivo dell’amaro Rupes, azienda in forte espansione e capace di mischiare egregiamente storia e territorio: “Idee per il futuro prossimo? Stiamo sperimentando in laboratorio un nuovo prodotto con dei frutti tipici del nostro territorio, ma per ora non diciamo altro”.

E voi siete curiosi di scoprirlo? In attesa di nuove, affascinanti e gustose novità, non esitate ad assaggiare il Rupes, l’amaro più buono del mondo, e tutte le sue specialità. Per maggiori informazioni consultare la pagina Facebook “Rupes l’Amaro Digestivola pagina Instagram “rupesamaro, il sito ufficiale (dove si possono acquistare anche i prodotti online) o contattate la vostra enoteca di fiducia.

 

immagine di repertorio che non riprende il testo dell’articolo

www.amarorupes.com

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